GEGGILLE TOZZE
PERSONAGGIO POPOLANO: GEGGILLE TOZZE
dal libro “Chi campa, véde” di Dionisio Morlacco
Geggille Tozze, vagabondo e senza mestiere, Luigi Tozzi era conosciuto soprattutto per i suoi raggiri.
Ne combinava di tutti i colori.
Un giorno, avendo incontrato per la strada un forestiero con un paio di polli (i gallucce) in mano:
– Cumbà, chè l’aja vénne?
Alla risposta affermativa del malcapitato:
– Vine che mme – gli disse e lo condusse in chiesa, cioè nella Cattedrale.
– Aspitte a qquà.
Si diresse nella sagrestia, chiamò il parroco e gli disse che c’era un forestiero che chiedeva di confessarsi, ma … sembrava po’ tocco p’i gallucce.
– Eccolo, padre. Fategli cenno… chiamatelo.
Il parroco, intravedendo l’uomo in fondo al tempio, gli fece cenno di avvicinarsi e quegli, che era nella navata destra, mosse verso il sacerdote.
Astuto e lesto, Geggille Tozze salutò il parroco e si avvio per uscire, ma, passando accanto al forestiero, si fece consegnare i polli dicendo:
– Vatt’a pegghjà i solde.
Pochi passi e Geggille Tozze sparì, lasciando il malcapitato senza galli e senza soldi.
L’episodio dimostra quale simpatia golosa avesse per i polli Geggille Tozze, per cui, non a torto, la sua fissazione rimase proverbiale, tanto che il detto “Si fessate, cum’e Geggille Tozze p’i gallucce” è tuttora ricorrente.